Sezione Agricoltura di Precisione

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Airbus per l’agricoltura di precisione

AgNeo, la piattaforma satellitare di Airbus per l’agricoltura di precisione

Il sistema messo a punto dall’azienda statunitense aiuterà gli imprenditori agricoli a risparmiare tempo, ottimizzare la produzione e aumentare i raccolti

Airbus ha lanciato in questi giorni AgNeo, la nuova soluzione integrata per l’agricoltura di precisione per materie prime e colture permanenti. Fornendo informazioni stagionali basate su immagini satellitari e analisi agronomiche di alta qualità, AgNeo aiuterà gli imprenditori agricoli a risparmiare tempo, ottimizzare la produzione e aumentare i raccolti.

Mappe satellitari

AgNeo sfrutta l’esperienza trentennale di Airbus nel settore agricolo e la proficua collaborazione di lunga data con i suoi clienti per proporre un’ampia gamma di analisi delle colture. AgNeo si basa sulle mappe sanitarie derivate da immagini provenienti dai satelliti Spot, Pléiades, Sentinel-2 e Landsat 8, e supporta una vasta gamma di funzionalità. Da quelle di avviso che indirizzano gli agronomi alle aree di esplorazione nei loro campi che richiedono attenzione immediata, fino alla creazione di zone di coltura e mappe applicative a tasso variabile.

Gli indicatori agronomici

Grazie a un processo di normalizzazione, condotto da Airbus, dei dati di tutti i sensori, i clienti AgNeo possono anche ricavare indicatori agronomici assoluti da utilizzare come input per i propri modelli per la creazione di linee guida sull’utilizzo dell’azoto o la determinazione dei fabbisogni idrici.
AgNeo fornisce anche analisi avanzate per colture permanenti ad alto valore come mandorle, mele e uva. Utilizzando le immagini con una risoluzione di 50 cm di Pléiades, AgNeo crea una maschera di tutte le fronde degli alberi, rimuovendo vegetazione e terreno, per migliorare i risultati e portare l’analisi al livello dell’albero.

Facile da usare e sempre più preciso

Queste analisi includono, tra l’altro, l’inventario del numero degli alberi eliminando i conteggi manuali che richiedono tempo e sono soggetti a errori. AgNeo sarà in grado di utilizzare le immagini di 30 cm provenienti dai nuovi satelliti Pléiades Neo di Airbus che verranno lanciati entro la fine dell’anno.
La soluzione AgNeo è disponibile con una completa interfaccia utente e sarà accessibile
anche tramite Api. Il 10 marzo, Airbus ospiterà un webinar pubblico per svelare l’ultima
aggiunta al suo portafoglio agricolo.

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GlobalGAP annuncia tour mondiale per revisione dello standard

Per GlobalGAP il 2020 è l’anno delle revisioni del suo standard Ifa (Integrated Farm Assurance) verso una maggiore semplificazione. Da Fruit Logistica l’annuncio del World Consultation Tour, una serie di eventi in tutto il mondo che raccoglieranno input e feedback da comunità agricole in diversi Paesi per una nuova versione della certificazione.

Agricoltura di precisione, vertical farming: le innovazioni chiedono una maggiore digitalizzazione

“A partire dalla nostra prima bozza standard più di 20 anni fa, abbiamo sempre seguito una filosofia di riduzione, evitando inutili duplicazioni all’interno dei nostri programmi di assicurazione agricola – ha affermato Kristian Moeller, Ceo di GlobalGap –. Ma solo ora è disponibile la tecnologia per compiere passi importanti verso il miglioramento dell’esperienza dell’utente per gli agricoltori”.

Innovazioni come la vertical farming stanno portando a una nuova era digitale. E sono necessari passi verso una maggiore digitalizzazione. Durante la conferenza stampa a Berlino, tre nuovi membri del consiglio hanno  presentato ulteriori piani per rafforzare le buone pratiche agricole sostenibili, in particolare nell’ambito dei seguenti standard.

• Sustainable Program for Irrigation and Groundwater Use (SPRING)

• TR4 Biosecurity add-on

• Food Safety Modernization Act Produce Safety Rule (FSMA PSR) add-on

• GLOBALG.A.P. Risk Assessment on Social Practice (GRASP)

• GLOBALG.A.P. Farm Sustainability Assessment (GGFSA)

• Primary Farm Assurance (PFA)

Le certificazioni sono una delle soluzioni indicate da Do The Right Thing (right), il Trend Report 2020 di Fruit Logistica, per rispondere alle esigenze di sostenibilitàGLOBALG.A.P sta diventando uno standard sempre più richiesto dai retailer: ben 209.400 produttori in tutto il mondo lo utilizzano, un aumento del 4,6% rispetto all’anno precedente.

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Rur@Lab: progetto formativo pilota su agricoltura di precisione

Sono disponibili nel laboratorio didattico Rur@Lab le lezioni multimediali realizzate nell’ambito del progetto formativo pilota rivolto ai tecnici che svolgono attività di supporto alle aziende agricole.

Rur@Lab è un laboratorio didattico virtuale sviluppato dal CREA-PB nell’ambito del progetto della Rete Rurale Nazionale (scheda 25.1) a supporto delle azioni formative dedicate allo sviluppo delle aree rurali. Si tratta di uno spazio, ancora in fase prototipale, finalizzato alla sperimentazione di alcuni contenuti e strumenti formativi che potranno poi essere affinati, personalizzati e utilizzati nei corsi organizzati dagli Enti formativi accreditati.

Il laboratorio didattico mette a disposizione:

  • un repertorio di unità didattiche multimediali su tematiche relative al settore agroalimentare;
  • un programma per Windows che agevola la creazione di unità didattiche multimediali riproducibili con i comuni programmi di navigazione per il web (browser);
  • un manuale utente per guidare il formatore nella progettazione e implementazione di unità didattiche multimediali.

Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Veneto agricoltura e si è avvalso della partecipazione di un gruppo di consulenti e di formatori selezionato dalle Organizzazioni professionali agricole che hanno seguito il percorso formativo suggerendo revisioni e miglioramenti.
L’obiettivo dell’attività pilota della Rete Rurale è quello di avvicinare l’offerta alla domanda formativa progettando percorsi e sperimentando contenuti e strumenti adeguati ai nuovi fabbisogni professionali dei consulenti aziendali.

Laboratorio didattico Rur@Lab

Percorsi formativi sperimentali

Agricoltura di precisione

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Gestione on line delle aziende agricole: sistema integrato di Coldiretti

Coldiretti presenta a Fieragricola 2020 il primo sistema integrato a disposizione dei soci per la gestione on-line delle aziende agricole con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico

«Le nuove tecnologie digitali per l’agricoltura 4.0 di precisione sono uno strumento strategico per lo sviluppo delle aziende, in un’ottica di una sempre maggiore efficienza ma anche per la sostenibilità ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici nell’ambito del grande piano per il Green Deal europeo» così il presidente della ColdirettiEttore Prandini,  sottolinea l’importanza dell’adozione delle tecnologie in agricoltura: dai sistemi gps all’utilizzo dei droni, dai sensori nei campi alle etichette intelligenti fino ai sistemi di avanguardia nella produzione ecocompatibile. Tra queste c’è anche il nuovo sistema integrato nel Portale del Socio della Coldiretti per la gestione on line dell’azienda agricola, presentato a Fieragricola 2020.

Check up online di siccità, fertilità e salute delle colture

Il sistema permette agli agricoltori di ottimizzare le rese e la produttività e affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici. In particolare, fornisce una lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dei dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico. L’applicazione Demetra basata sulle tecnologie Abaco è il primo software agricolo aperto e condiviso dove i dati raccolti vengono valorizzati come patrimonio a disposizione di tutti. Una vera e propria rivoluzione che porta gli agricoltori direttamente nel mondo dell’agricoltura 4.0 di precisione dotandoli di un sistema avanzato di monitoraggio e controllo indispensabile per una gestione efficiente e sostenibile delle colture in campo.  Le nuove tecnologie in agricoltura si applicano anche ai macchinari– spiega Coldiretti – infatti in Italia sono già 1.600 le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni, mentre sono in continua espansione i trattori con guida satellitare Global Navigation Satellite System.

Troppi ritardi causati dal digital divide

L’agricoltura 4.0 di precisione rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni – sottolinea la Coldiretti – mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. Le opportunità offerte dall’agricoltura 4.0 con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose” rischiano però spesso di non poter essere colte a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane. Esiste purtroppo – evidenzia la Coldiretti – un pesante “digital divide” tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire.

Il prezioso aiuto dei Consorzi agrari

L’obiettivo è introdurre sistemi digitali altamente tecnologici all’interno dei processi produttivi e tecnologie moderne finalizzate ad ottenere l’aumento della produttività accompagnata, però, dalla riduzione dei costi e da un aumento della sostenibilità ambientale. In questa nuova sfida – sottolinea la Coldiretti – l’Italia può anche contare sul sistema dei Consorzi agrari che è già il riferimento di 300mila aziende diffuse capillarmente su quasi tutto il territorio con circa 1300 recapiti, comprese le aree più difficili, ed ha esteso l’operatività, dall’innovazione tecnologica ai contratti di filiera, dalle agroenergie al giardinaggio, dalla fornitura dei mezzi tecnici alla salvaguardia delle sementi a rischio di estinzione.

Scopri tutte le innovazioni presentate a Fieragricola

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A Fruit Logistica un’App per la rendicontazione delle OP

Il palco berlinese di Fruit Logistica 2020 è l’occasione che Eurocirce e GreenTOP hanno deciso di cogliere per la presentazione di una nuova app per la rendicontazione delle Organizzazioni di Produttori. Frutto di una intensa e costruttiva collaborazione, il progetto è nato da un’idea della responsabile OP di Eurocirce Simona Barbisan e del presidente Simone Dalla Valle ed è stato realizzato grazie ai tecnici di GreenTOP che lavorando sui processi di rendicontazione secondo le norme di legge delle attività finanziate dalla CE, hanno anche ottimizzato i tempi da dedicare a queste operazioni. 
 
Eurocirce, app che prende il nome dall’omonima cooperativa, viene incontro agli imprenditori agricoli cogliendo l’esigenza di evolvere e migliorare il sistema di gestione globale delle OP in operazioni quali il controllo del fascicolo agricolo, il controllo della tracciabilità e la gestione del quaderno di campagna, il controllo delle rese di campo e la condivisione delle analisi al fine di migliorare le tecniche di produzione. 
 
Un’App Made in Italy
Fruit Logistica 2020, con la sua media di 3.200 espositori e oltre 78.000 visitatori, è l’evento internazionale dedicato al commercio ortofrutticolo in cui tutti gli operatori del settore si ritrovano a confrontarsi sullo stato dell’arte di un mercato in continua crescita, a trovare soluzioni comuni a problemi condivisi e a sviluppare il loro potenziale di business nel commercio di prodotti ortofrutticoli freschi raccontando e scrivendo la loro personale storia di successo. «Nei suoi quarant’anni di attività Eurocirce ha assistito a diverse trasformazioni del comparto tra le quali la digitalizzazione di numerosi processi.
 
“L’informatizzazione – spiega Simone Dalla Valle, presidente della Cooperativa Eurocirce – ci ha permesso di rendere efficienti molti reparti della nostra azienda nelle attività legate alla tracciabilità, alle statistiche e alle analisi dei dati. Informatizzare è stato per noi “informare” i soci sul lavoro quotidiano svolto in cooperativa, sui loro prodotti conferiti e lavorati. A completamento di questo lavoro di informatizzazione e informazione, abbiamo deciso di affidarci a GreenTOP per migliorare il sistema di gestione globale della cooperativa sia in termini tecnici che di organizzazione e di condividerlo con altri operatori sotto forma di app”. 
 
GreenTOP ed Eurocirce saranno presenti a Fruit Logistica 2020 con uno stand dedicato (Hall 4.2, stand A-09) dal quale forniranno una panoramica completa sulle potenzialità della app e sulle possibili e future implementazioni ad hoc per ogni singola esigenza aziendale.
 
Fonte: ufficio stampa Green Top
Accedi da qui per saperne di più: https://greentop.it/
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Fieragricola 2020, dal 29 gennaio al 1° febbraio

Macchine, mezzi, attrezzature specifiche di agricoltura di precisione e di sostenibilità per migliorare la competitività delle imprese agricole specializzate.

Fieragricola a Verona dal 29 Gennaio al 1 Febbraio 2020, da oltre un secolo il punto di riferimento nel panorama agricolo internazionale, l’unica manifestazione in Italia ad affrontare tutte le tematiche legate al mondo dell’agricoltura. L’offerta espositiva ad ampio raggio, i dibattiti, gli incontri tecnici e scientifici, le esibizioni e le prove dinamiche, fanno di Fieragricola una vetrina importante per tutti gli operatori del settore primario.

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Conserve Italia punta sull’agricoltura di precisione

Bologna, 10 gennaio 2020 – Sostenibilità economica e sostenibilità ambientale rappresentano un connubio indissolubile per Conserve Italia e possono essere ottenute puntando sull’agricoltura di
precisione. Lo dimostra il progetto triennale di innovazione agronomica dal titolo “Agricoltura di precisione sulle colture orticole industriali per migliorare la gestione delle risorse idriche, dei
fertilizzanti e dei pesticidi” * che il Consorzio cooperativo dei marchi Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Bue e Jolly Colombani ha concluso nel corso del 2019 dopo aver sperimentato nuovi strumenti da mettere a disposizione degli agricoltori, come sistemi di allerta personalizzati per i trattamenti fungicidi e l’applicazione per smartphone che informa in maniera dettagliata sullo stato nutrizionale delle piante.
I risultati di queste attività, svolte nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, l’Università di Genova e il C.I.C.A. di Bologna, sono stati presentati questa mattina nel corso di un convegno tenutosi nella sede aziendale di San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna.
“Ridurre l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente è un impegno che portiamo avanti da anni, promuovendo coltivazioni sempre più sostenibili a partire da un minore consumo idrico e da una razionalizzazione del ricorso ai fitofarmaci – ha dichiarato il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini -. Siamo una grande cooperativa che riunisce migliaia di agricoltori, la nostra filiera integrata parte dal seme, passa dal campo e dopo la trasformazione industriale arriva fino alla commercializzazione; siamo quindi in grado di controllare l’intero processo produttivo”.
“Con questo progetto sull’agricoltura di precisione – continua Gardini – abbiamo testato l’utilità di alcuni strumenti da mettere a disposizione dei nostri agricoltori per ottenere dalle piante il massimo delle loro potenzialità, contribuendo da un lato ad aumentare la redditività delle aziende agricole, dall’altro a razionalizzare l’utilizzo di acqua, fertilizzanti e pesticidi così da ridurre l’impatto sull’ambiente. I risultati ci dicono che applicando le tecniche sperimentate sarà  possibile, ad esempio, diminuire fino al 7% il consumo idrico per colture orticole come
pomodoro da industria, pisello, mais dolce e borlotto”.
Il progetto triennale, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, ha coinvolto tre aziende agricole associate a Conserve Italia presenti nelle province di Ferrara e Piacenza. “Grazie alle sperimentazioni svolte – aggiunge il direttore generale di Conserve Italia, Pier Paolo Rosetti – abbiamo verificato l’importanza di nuovi strumenti per rendere più efficienti i trattamenti fungicidi, razionalizzare le concimazioni, ridurre l’impiego di acqua e conoscere nel dettaglio le strategie di adattamento delle piante ai cambiamenti climatici così da sviluppare varietà più adatte per le condizioni che si verificheranno nei prossimi decenni. I sistemi di allerta per i trattamenti fungicidi e la app per smartphone che informa nel dettaglio sullo stato nutrizionale delle piante, permettendo così di definire le dosi ottimali di concime, sono i primi dispositivi sperimentati e che vogliamo mettere a disposizione dei nostri agricoltori per gestire i 12.000 ettari di orticole di Conserve Italia”.
“La qualità e la sostenibilità dei nostri prodotti – conclude Rosetti -, dai succhi di frutta alle conserve rosse fino ai vegetali, deriva innanzitutto dal lavoro nei campi svolto dai soci produttori
coadiuvati dai tecnici di Conserve Italia e delle cooperative di primo grado. Vogliamo offrire tutto il nostro sostegno per accompagnare le aziende associate verso l’agricoltura del futuro”.
Per rendere più efficaci ed efficienti i trattamenti fungicidi, sono stati sperimentati sistemi di allerta in particolare per la peronospora del pisello e del pomodoro, l’antracnosi del fagiolo e l’alternariosi del pomodoro. Grazie a bollettini resi disponibili ogni giorno per ogni patogeno, questi sistemi di allerta hanno consentito agli agricoltori di eseguire trattamenti solo nel caso
fosse previsto un rischio di infezione medio o alto, evitando così i trattamenti a calendario. La possibilità di distribuire prodotti fungicidi solo quando realmente necessario ha garantito così agli
agricoltori di risparmiare tempo e risorse e di diminuire l’impatto ambientale dei sistemi colturali, grazie all’impiego di quantitativi minori di prodotti fitosanitari.
È stata invece sviluppata una applicazione per quantificare lo stato nutrizionale delle colture, permettendo al coltivatore di utilizzare il proprio smartphone per capire se la coltura di interesse si trovi in condizioni di marcato stress, leggero stress, leggero consumo di lusso o marcato consumo di lusso. Queste informazioni hanno consentito all’agricoltore di dosare correttamente il
quantitativo di azoto da distribuire, evitando sia perdite produttive dovute a insufficiente disponibilità di nutrienti che problemi dovuti ad eventuale sovradosaggio (per via dell’aumentata
suscettibilità ad allettamento o ad infezioni da parte di patogeni fungini). Si è al contempo limitato al minimo il rischio di sovradosaggi – frequenti nel caso di concimazioni azotate di copertura – che porta a perdite di azoto nell’ambiente. La app è da qualche mese disponibile per mais e recentemente è stata estesa anche al pomodoro da industria. *Iniziativa realizzata nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna – Tipo di operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del parternariato europeo per l’innovazione: “produttività e sostenibilità dell’agricoltura” – Focus Area 4B – Progetto AGRICOLTURA DI PRECISIONE SULLE COLTURE ORTICOLE  INDUSTRIALI PER MIGLIORARE LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE, DEI FERTILIZZANTI E DEI PESTICIDI.

UFFICIO STAMPA CONSERVE ITALIA
Giovanni Bucchi
giovanni.bucchi@conserveitalia.it
051.6228554 – 348.8995192

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IBF Servizi, dalla semina al raccolto. Tutto di precisione

IBF Servizi nasce da ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), ente pubblico economico, e da Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agricola italiana.
È un progetto con obiettivi strategici: il miglioramento della competitività dell’agricoltura italiana, l’incremento della qualità, la riduzione dei costi, la sostenibilità degli impatti ambientali.
Ed è soprattutto la prima società che eroga servizi di agricoltura di precisione, rendendoli accessibili alle aziende agricole di tutte le dimensioni, con contratti trasparenti di consulenza e affiancamento in tutte le fasi del ciclo di coltivazione.
IBF Servizi offre servizi completi alle aziende nazionali che vogliono applicare metodi dell’agricoltura di precisione.
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Agrifood Next: l’agricoltura del futuro a Expo 2020

Grande successo di pubblico, con moltissimi giovani che hanno attivamente preso parte ad Agrifood Next, alla due giorni sull’innovazione tecnologica e la sostenibilità nelle Pmi dell’agroalimentare svoltosi a Siena e promosso dalle Fondazioni Prima e Qualivita.

L’Expo 2020 di Dubai, la prima nel mondo arabo sul tema sostenibilità e necessità idriche, sarà vetrina di eccellenza per l’agrifood italiano. Porteremo un osservatorio sull’innovazione per offrire un modello dell’analisi e del monitoraggio delle dinamiche aziendali e delle filiere dell’agri-food italiano e mediterraneo”. L’annuncio è di Paolo Glisenti, commissario generale per l’Italia Expo 2020, che da Siena ha spiegato come ci sia “grande aspettativa da parte degli altri Paesi che vedono l’Italia leader del settore”. 

Il Belpaese, ha spiegato Glisenti, “intende portare all’attenzione internazionale le migliori pratiche per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, i sistemi alimentari, l’agricoltura di precisione insieme alle competenze italiane nel settore e in generale nella gestione del suolo”.

Proprio a Siena sono state raccontate storie di innovazione e organizzazione del settore

Dalle soluzioni per il miglioramento dei processi di irrigazione alla coltivazione di uva da tavola fuori suolo, dalle farming coach, le fattorie di comunità per il coworking, agli impianti idroponici e ai big data. Una vera e propria community che segna le linee guida per la nascita di una piattaforma sull’innovazione sostenibile del futuro dell’agrifood, aperta per la ricerca, le aziende, i consorzi di tutela, scuole e università.

Sostenibilità condivisa, blockchain a portata di agricoltore, sicurezza alimentare e agricoltura di precisione per la qualità dei prodotti e del lavoro, queste le sfide lanciate per il sistema agroalimentare. “Dobbiamo conciliare le piccole dimensioni dell’azienda con qualità, sostenibilità e redditività – ha detto Angelo Riccaboni, presidente di Prima -. Per creare questo equilibrio occorre fare innovazione. Solo con l’innovazione le imprese possono coniugare la qualità dei loro prodotti e il necessario rispetto dei principi della sostenibilità ambientale e sociale”.

Le storie presentate a Siena verranno raccolte nella piattaforma digitale, prima observatory on innovation, che raccoglie le buone pratiche e casi innovativi del settore agroalimentare.

 AGRICOLTURA DI PRECISIONE

VALLERIA VILLANI – Agricola Carlini

Presidente regionale Agia, Valeria Villani è una giovane agricoltrice, che per la propria azienda agricola a conduzione familiare ha puntato su innovazione tecnologica, know-how e spinta imprenditoriale. L’Azienda, situata a Gualtieri RE, sulle sponde del Po, è attiva nel settore cerealicolo. Dopo l’abbassamento dei prezzi cerealicoli, l’azienda ha investito in strumenti innovativi per ottimizzare le risorse, aderendo al circuito FieldView, che monitora la produzione tramite sensori installati sui macchinari, collegati a dei satelliti, raccogliendo dati essenziali per la pianificazione. Nella coltivazione di mais, i sistemi satellitari ottimizzano i costi e massimizzano le rese.  La spinta innovativa dei giovani di casa, Valeria e il fratello Mirco, ha portato l’azienda a puntare su sistemi altamente tecnologici per migliorare la sostenibilità produttiva ed economica della propria azienda.

CRISTIANO SALVAGNIN – Porto Felloni

L’azienda Porto Felloni, a Lagosanto (FE), della famiglia Salvagnin, è stata tra le prime in Italia (1990) ad aprirsi verso le nuove tecnologie di Agricoltura di Precisione.  500 ettari di terreno di proprietà coltivati con tecniche sempre più avanzate di precision farming e sistemi integrati che oggi arrivano a trasferire dai macchinari al campo le informazioni nei gestionali dell’azienda. Oggi tutta l’azienda è mappata, questo permette di conoscere la struttura del terreno, la presenza di elementi nutritivi, le produzioni, la salinità e le pendenze. Incrociando i dati, è possibile avere una gestione aziendale integrata. Grazie agli input inviati dai macchinari in campo ai software in azienda è possibile avere il controllo delle persone, dei macchinari e dei prodotti, questo permette un’analisi dei costi e una rintracciabilità continua, puntuale e accurata di tutte le operazioni colturali. Ultimamente  l’azienda ha  acquisito anche  immagini satellitari e da drone e sonde per la rilevazione dell’umidità in tempo reale, elaborando modelli previsionali per le varie fasi di coltivazione.

COSIMO CALCIANO –  Revortree è una startup innovativa, che ha creato una piattaforma hardware e software per l’agricoltura di precisione per monitorare lo stato dei terreni, gestire le operazioni agronomiche e le attività agricole, automatizzare l’impianto di irrigazione, ottimizzando i suoi processi. Un aiuto concreto per nuovi imprenditori agricoli e per un’agricoltura sostenibile. Un valido aiuto per chi ha vigneti, frutteti e nella gestione dell’irrigazione tramite monitoraggio in real time, dati e intelligenza artificiale: un esempio di precision farming, che sfrutta le nuove tecnologie per aumentare la produttività del terreno risparmiando tempo, energie e risorse. Una rete di sensori distribuita tra i filari, trasmette le informazioni raccolte sul terreno ad un software sullo smartphone del proprietario. L’agricoltore, può così controllare dal proprio smartphone umidità e temperatura del frutteto o dell’uliveto, programmando l’irrigazione. Il vantaggio di questo sistema, oltre alla gestione dell’irrigazione, è l’aumento del potenziale di tracciabilità del prodotto, potendo collegare i dati dei sensori alla produzione.

LUCA TONINATO – Ager Coop

Luca Toninato, agronomo, esperto di viticoltura, è presidente della cooperativa AGER – Agricoltura e Ricerca che si occupa di realizzare progetti sperimentali nel campo della viticoltura, delle piante ornamentali e della zootecnia, con particolare interesse nello sviluppo di progetti di viticoltura sostenibile e di viticoltura di precisione. Ager Coop è composta da un team variegato di competenze che opera in vari settori delle produzioni agricole, seguendo il principio comune della sostenibilità. Il loro metodo di lavoro si basa su un’agronomia semplice e naturale che interviene solo se necessaria, nel rispetto della pianta e dell’ambiente che la circonda. AGER ha elaborato il sistema ARS di agricoltura di precisione che, in base alle esigenze specifiche delle aziende, individua corrette strategie d’intervento. Grazie a sensori e sistemi di posizionamento (GPS) vengono evidenziate le disomogeneità presenti negli appezzamenti, permettendo di gestire al meglio le differenze vegeto-produttive rilevate.

EMANUELE VITA  –  Azienda agricola Geva, Agrigento

L’azienda agricola Geva coltivava uva da tavola e ortaggi in maniera convenzionale. Messa in difficoltà dai prodotti che arrivavano dall’Africa ha deciso di puntare sull’innovazione e sulla qualità. L’innovazione si è tradotta nella coltivazione di uva da tavola fuori suolo, (creando il primo vigneto in Europa in fuori suolo), che consiste nel sostituire il terreno agrario con vari substrati in diverse tipologie di contenitori, dove le esigenze idriche e nutrizionali delle piante sono soddisfatte dalla distribuzione di soluzioni nutritive acquose “irrigazione fertilizzante”. I fuori suolo vengono attuati all’interno di serre o sistemi protetti (coltivazione senza terra in substrato o in idroponica), tecnica che ha permesso a Geva di arrivare prima sul mercato, con un prodotto di grande qualità, destinato al mercato estero. Parallelamente è iniziata anche la coltivazione di albicocche sotto serra e la coltivazione fuori suolo di finger lime, frutto di origine australiana, detto caviale di limone per via delle vescicole presenti nel frutto che alla vista assomigliano al caviale. La coltivazione fuori suolo a ciclo chiuso recupera con delle canalette l’acqua che viene data alle piante, che, sterilizzata, viene rimessa in circolo, per  ottimizzare i costi e rispettare l’ambiente.

CARLO BISAGLIA – CREA

L’analisi dell’economia agraria permette di elaborare nuove tecniche in agricoltura, cercando di prevedere e studiare le variabili che la caratterizzano (produzioni,  appezzamenti, suolo,  coltura, fattori avversi e gestione). Fino ad oggi era difficile tenere conto di questa variabilità perché le attuali agrotecniche si sono basate su valori medi aziendali. L’agricoltura di precisione e l’agricoltura digitale permettono di gestire la variabilità con l’introduzione di tecnologie, ma servono investimenti e competenze extra-agricole . Ma ne conseguirà una riduzione fino al 15% dei concimi minerali distribuiti a parità di produzione ( con benefici agronomici, economici e ambientali) e una riduzione fino al 20% dei concimi organici distribuiti (liquame, digestato). L’agricoltura di precisione e digitale potrà ridurre fino al 70% le quantità di fitofarmaci distribuiti (benefici economici, ambientali, biologici e contrasto alla resistenza sviluppata dai patogeni nei confronti dei princìpi attivi) e sanitari. Porterà a rese superiori del 10% seminando a densità maggiore solo dove il terreno è più fertile e a un risparmio del 30% di acqua irrigua utilizzando Sistemi di Supporto alle Decisioni (SSD)

TERRITORIO E INDICAZIONI GEOGRAFICHE

RICCARDO DESERTI – Consorzio Parmigiano Reggiano

Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano Dop delinea le scelte strategiche per il futuro del Consorzio che è nato ufficialmente nel 1934 e cresciuto negli anni, portando avanti l’arte e la tradizione di un prodotto storico, eccellenza e simbolo del Made in Italy alimentare. Molto attivo nel salvaguardare e migliorare il già altissimo livello qualitativo di un prodotto unico e prezioso come il Parmigiano Reggiano DOP, il Consorzio oggi si trova ad affrontare l’innovazione nella gestione della produzione e della tutela del brand, intervenendo sull’offerta per far crescere la domanda nel mercato globale, per dare un valore maggiore alla produzione e far diventare la Dop Parmigiano Reggiano una sorta di Limited Edition. Prossimi obiettivi del Consorzio: piano di regolamentazione dell’offerta –partecipazione economica dei produttori agli investimenti – sviluppo dell’export e particolare attenzione per il benessere animale.

FORTUNATO AMARELLI – Amarelli Fabbrica di Liquirizia

L’azienda Liquirizia AmarellI, a Rossano,  Calabria, ha una  lunga storia fatta di passione, cultura, impresa e tradizione. Documenti storici attestano che già intorno al 1500 la famiglia Amarelli commercializzava i rami sotterranei di una pianta che tutt’ora cresce in abbondanza nei suoi latifondi: la liquirizia – nome scientifico di Glycyrrhiza Glabra – cioè radice dolce. Per raccontare questa storia, la famiglia ha aperto il Museo della liquirizia “Giorgio Amarelli” che ha ottenuto nel Novembre 2001, il “Premio Guggenheim Impresa & Cultura, situato nel palazzo sede dell’azienda”. Nell’aprile 2004, le “Poste Italiane” hanno riconosciuto l’unicità di questo Museo, con un francobollo della serie “Il Patrimonio artistico e culturale italiano”, emesso in 3.500.000 esemplari.

GUALBERTO RICCI CURBASTRO – Consorzio Franciacorta

Gualtiero Ricci Curbastro interviene in rappresentanza del Gruppo giovani del Consorzio Franciacorta, formalizzato fin dal 2016 all’interno del Consorzio costituito nel 1990 a Corte Franca per garantire e controllare il rispetto della disciplina di produzione del vino Franciacorta. Si tratta dell’unica realtà consortile italiana ad avere al suo interno un gruppo Gruppo Giovani formalizzato, nato per dare nuova vitalità al Consorzio, che lo ha ufficializzato favorendo l’ingresso di alcuni rappresentanti dei giovani nel Cda del Consorzio. Il gruppo di under  40, con la voglia di mettere in campo idee e contributi per la crescita della Denominazione, si riunisce per degustazioni tecniche e comparative, effettua incontri  sul territorio per conoscere le tante realtà storiche e per parlare del futuro dello spumante Metodo classico Franciacorta.

FRANCESCO LORETI-  Urbani Truffleland

Il grande vivaio Urbani Truffleland (Scheggino, in Umbria) produce piante micorrizate per la coltivazione dei tartufi con una metodologia rivoluzionaria, destinate al mercato italiano e internazionale. Coltiva nuove piante da tartufo che nascono al centro di infinite tartufaie naturali che sono invece lì da secoli e che hanno bisogno di nuova forza. Sono piante di quercia, nocciolo e carpino, curate singolarmente da mani esperte. Piantate poi all’esterno, per cinque anni se ne stanno silenziose ad assorbire tutto il nutrimento, aspettando con pazienza che la terra le maturi. Il risultato è il tartufo, cibo unico e profumato. Truffleland, un’azienda che  esporta in tutto il mondo, valorizza la biodiversità, e indica la via più virtuosa per il recupero delle zone abbandonate, per l’aumento della redditività dei terreni montani incolti, attraverso la creazione di ecosistemi ad elevatissima biodiversità con un impatto benefico sull’ambiente.

GIOVANNA TIEZZI-  Azienda Agricola Pacina

Pacina è un antichissimo convento del 900 a Castelnuovo Berardenga (Siena) con intorno vigneti, oliveti, campi e boschi e ancora più in là le Crete Senesi. Giovanna Tiezzi interviene per raccontare la sua esperienza di agricoltore che da 30 anni vive di agricoltura che rispetta l’equilibrio dell’ambiente. Un piccolo luogo in cui le differenze in qualche modo sono state rispettate e mantenute, differenze dell’habitat variato, sia nella presenza del bosco e di vari tipi di coltivazioni, sia nell’alternarsi del lavoro e del riposo della terra, così che gli ecosistemi vegetali e animali hanno potuto mantenere la loro ricchezza e le loro interrelazioni. Le monocolture sono la morte dell’agricoltura, la differenziazione è alla base dell’equilibrio. Giovanna Tiezzi che produce vino, olio cereali, legumi e legname, vuole dimostrare attraverso la sua storia personale, che di agricoltura si può vivere bene, in sintonia con i ritmi e gli equilibri della natura.

L’INNOVAZIONE NELLA FORMAZIONE DEGLI IMPRENDITORI DEL FUTURO

PAOLO NENCI – Azienda Agricola Nenci

Imprenditore agricolo e Farming Coach, questo è Paolo Nenci, dell’Azienda agricola Nenci a Chiusi (Siena) che da due anni ha creato un lavoro inesistente prima di lui, aiutando gli imprenditori agricoli a capire come creare un maggior reddito, con minore spese, utilizzando nuove idee e nuovi concept, facendo crescere il loro brand, in modo che possano sprecare meno tempo, energie e soldi ed essere più soddisfatti ed economicamente liberi. Utilizza in maniera innovativa il web e nello specifico i Social Network attuando strategie di marketing digitale che hanno fatto crescere il suo fatturato e la sua popolarità. Nenci, il Contadino Social, organizza corsi per i tutti gli appassionati del mondo dell’agricoltura. Uno dei suoi corsI di formazione, in particolare quello sulla potatura della vite, ha raggiunto il massimo di iscrizioni permesse, solo dopo 72 ore dal lancio sui social.

LUIGI GALIMBERTI – Sfera Agricola

Sfera Agricola, situata a Gavorrano (GR) è una serra attiva, è infatti in grado di adattare in tempo reale il suo clima per far sì che la crescita degli ortaggi avvenga sempre in condizioni ottimali, indipendentemente dalle condizioni metereologiche esterne. Il recupero delle acque piovane e il ciclo di coltivazione chiuso permettono a Sfera di accumulare acqua nei mesi piovosi, per poi impiegarla nei periodi di siccità con un risparmio idrico fino al 90% rispetto alle coltivazioni su suolo. All’interno di Sfera si utilizzano quasi esclusivamente mezzi di lotta biologica, come gli insetti utili e molecole di origine naturale. Per un prodotto buono e anche salutare. L’Azienda ha investito sulle nuove tecniche di idroponica e consegna in sole 24 ore dal raccolto.  I prodotti di Sfera Agricola sono un’eccellenza culinaria prodotta preferendo l’utilizzo di insetti buoni ai trattamenti chimici e con un’attenta e precisa valorizzazione di ogni risorsa naturale. Nasce su 3 valori fondamentali: sostenibilità, efficienza e sicurezza.

ANGELA LOBASCIO – Terradiva – Azienda Agricola Biologica

Angela Lobascio – Terradiva – Azienda Agricola Biologica Terradiva, pugliese, alle porte del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, è l’azienda agricola della famiglia Lobascio dedita all’agricoltura già dai primi anni del 1900. Gli ULIVI ricoprono circa 27 ettari dell’azienda e sono circa 10.000, hanno un’età media di 60-70 anni e affondano le loro radici in un terreno tufaceo. La varietà di olive prevalente è la Coratina. Da oltre 20 anni l’azienda è certificata dall’ente di controllo ICEA autorizzato dal Ministero dell’Agricoltura. L’agricoltura biologica mantiene e rispetta la biodiversità, ovvero la varietà degli esseri viventi presenti sul nostro pianeta, da esseri piccolissimi a piante, animali ed ecosistemi, tutti legati l’uno a l’altro e indispensabili. Infatti, l’uso di pesticidi chimici di sintesi, tipico delle colture non biologiche, determina la scomparsa di insetti utili e l’impoverimento del suolo.

FILIERE

FRANCESCA PETRINI – Fattoria Petrini

La Fattoria Petrini è un’azienda a conduzione familiare che produce pregiati oli di oliva extra-vergini biologici con le olive provenienti dagli uliveti di proprietà nel comune di Monte San Vito, vicino Ancona. L’azienda è situata sul colle “SAN VITO”, noto fin dai tempi degli antichi Romani per il suo clima e la sua posizione particolarmente favorevoli alla coltivazione dell’ulivo.  Ha recuperato l’antico ulivo romano e ha costruito una filiera integrata e sostenibile che ha portato alla produzione di uno degli oli extra-vergini biologici che fa parte dell’eccellenza italiana. Nel 2015 Francesca Petrini è stata nominata quale testimonial delle Marche nel mondo, in occasione di Expo 2015

LAURA GAZZA – CREA

Laura Gazza del Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari (CREA) presenta il progetto di valorizzazione del grano monococco, un grano antico che possiede molte qualità per un’alimentazione moderna e sostenibile. Il progetto è un esempio di agricoltura sostenibile e di innovazione alimentare, di ottimizzazione di filiera, di agricoltura low input ad alto reddito. che lo rendono adatto ad

NICOLÒ BARBANO- Xfarm

xFarm è una azienda che ha progettato e realizzato un software che aiuta gli agricoltori a lavorare migliorando la gestione dei dati:  dalla raccolta dei dati personali, al parco macchine, fino al registro delle attività in campo, attraverso un quaderno di campagna digitale e creando tutti i documenti oggi fondamentali per tracciare le proprie attività e garantire i propri prodotti. L’applicazione aiuta e semplificare il duro lavoro degli agricoltori rendendo semplice l’utilizzo di moderne tecnologie. L’azienda ha un progetto sulla viticoltura con: Cantine Ricci Curbastro (Franciacorta), Ruffino (Toscana), Torrevento (Puglia).

ANDREA SOZZI SABATINI – Agrorobotica

Agrorobotica è una start up innovativa nata nel 2017 che si occupa di agricoltura di precisione e farming management: progetta, produce e commercializza veicoli e attrezzature semiautomatiche che, sfruttando algoritmi di apprendimento, sono in grado di trasportare sensori ad alto contenuto tecnologico e di utilizzare sistemi avanzati di comunicazione al fine di fornire soluzioni innovative basate sull’elaborazione e visualizzazione dei dati acquisiti. SpyFly è il prodotto di punta di Agrorobotica, una trappola robotica contro la mosca delle olive ed altri insetti nocivi: attira, cattura, fotografa e riconosce tramite algoritmi di intelligenza artificiale gli insetti nocivi e avvisa l’agricoltore. L’Intelligenza Artificiale di cui è dotata la SpyFly analizza i dati ambientali rilevati in campo combinandoli con i dati delle catture, ed elabora modelli previsionali in grado di allertare preventivamente l’agricoltore delle condizioni ideali per la presenza degli insetti dannosi.

ANDREA BENCINI – Marchesi Antinori

In tutta la sua lunga storia, attraverso 26 generazioni, la Famiglia Antinori ha sempre gestito direttamente l’attività con scelte innovative e talvolta coraggiose ma sempre mantenendo inalterato il rispetto per le tradizioni e per il territorio. In Toscana, l’azienda è capofila del progetto di introduzione e collaudo di tecniche di lotta biologica per un controllo efficace e sostenibile di insetti dannosi alla vite, con l’obiettivo di ridurre l’impiego di insetticidi chimici e rendere più sostenibile la gestione.

Il progetto ha creato un modello di riferimento innovativo che è stato adottato anche in altre aziende (non solo Antinori) ed in altri areali viticoli.

DIGITALE, BLOCKCHAIN E BIG DATA 

STEFANO IMPERATORI – Ist. Poligrafico Zecca dello Stato

Stefano Imperatori, IPZS, propone l’esempio di due Indicazioni Geografiche italiane (Cioccolato di Modica IGP e Aceto Balsamico di Modena IGP) che hanno avviato la sperimentazione del Passaporto Digitale, il sistema di tracciabilità agroalimentare realizzato in collaborazione fra Poligrafico dello Stato, Fondazione Qualivita e supervisionato da CSQA Certificazioni. La soluzione sviluppata dal Poligrafico per il settore agroalimentare prevede l’integrazione di un sistema di anticontraffazione e tracciabilità e i dati certificati da CSQA, attraverso la tecnologia blockchain, con il coinvolgimento di tutta la filiera. Il passaporto digitale è una soluzione tecnologica a difesa della qualità ed originalità del prodotto.

FULVIO CONTI – Almaviva

Almaviva è un gruppo leader italiano nell’Information & Communication Technology ed è una delle società di innovazione digitale più grande d’Europa. Si occupa con il MIPAAF del primo caso di Blockchain pubblica legata al vino. Fulvio Conti, racconta il caso delle arance rosse dell’Etna: Digital Transformation a supporto del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP. Un esempio di blockchain che mette in campo funzionalità sia per i consumatori, che per gli operatori a tutela dell’agrumicoltura siciliana.

STENO FONTANARI – MPA Solutions

Intelligenza artificiale al servizio dell’agricoltore. MPS Solutions realizza soluzioni per tutti i dispositivi che rendono efficace e semplice la raccolta e la gestione dati. E’ specializzata nello sviluppo di piattaforme per i “big data” che rendono pratica, efficace e tempestiva la raccolta, l’organizzazione e la condivisione di dati georiferiti; fornisce soluzioni di AI a supporto del dicision making. L’obiettivo è efficientare processi secolari introducendo soluzioni di Intelligenza Artificiale con uso di tecnologia sostenibile nei costi e per l’ambiente con un parallelo percorso di formazione per agronomi e agricoltori.

PHILIPPE LEJEUNE – Irritec

Da oltre 40 anni Irritec offre soluzioni irrigue all’avanguardia per l’agricoltura. Nel corso degli anni, l’offerta dell’azienda si è ampliata, dando agli agricoltori la possibilità di incrementare quantitativamente e qualitativamente i propri raccolti. Microirrigazione, subirrigazione, fertirrigazione: tutti sistemi di irrigazione atti a migliorare la produzione utilizzando il quantitativo minore possibile di acqua, energia elettrica e fertilizzanti. Irritec realizza soluzioni irrigue efficienti, appropriate ed efficaci per ogni coltura, ottimizzando i processi produttivi al fine di ridurre gli impatti ambientali.

AGRIBUSINESS

 THOMAS MARINO – The Circle

The Circle è un’azienda agricola ed energetica dall’alto contenuto tecnologico che sta lavorando ad un modello di sviluppo sostenibile e competitivo che produce cibo ed energia, senza alcun impatto sull’ambiente. Ha realizzato il primo impianto commerciale acquaponico d’Italia: 1500 mq di serra che ospitano un sistema di coltivazione tecnologico e competitivo. Nell’impianto acquaponico l’acqua circola dalle vasche dei pesci raggiungendo e fertilizzando le piante, per tornare poi nuovamente pulita ai pesci. Questo consente di recuperare tutta l’acqua che le piante non sono state in grado di assorbire; riducendo del 90% il consumo di acqua per kg di prodotto rispetto all’agricoltura tradizionale. La tecnologia aquaponica consente di coltivare interamente fuori suolo, anche nei suoli esausti o contaminati.

LORENZO GIORGI – Bloom Project

Partita come start up Bloom Project oggi ha fatto il suo business progettando soluzioni pensate per aiutare gli agricoltori a tenere sotto controllo in modo semplice i parametri ambientali che influenzano la resa e la qualità dei loro raccolti. La start up fa ricerca collaborando con università italiane e straniere, avvalendosi della competenza di ricercatori nel campo della botanica, dell’agraria, delle biotecnologie e dell’ingegneria.

Bloom Project realizza pratiche di agricoltura circolare portando nei paesi del sud del mondo un tipo di innovazione open source e low tech, a basso impatto ambientale e positive ricadute sociali ed economiche. Agritube è il primo progetto idroponico di Bloom che permette di coltivare anche in condizioni di estrema scarsità d’acqua o dove il terreno non è fertile, è inquinato o è troppo secco.

LAPO SECCIANI – LS Nutraceutici

Laboratori Scientifici Nutraceutici è una start up innovativa che studia, produce e distribuisce integratori nutraceutici Made in Italy, incubata all’interno del Distretto Biomedicale di Mirandola. Realizza prodotti nutraceutici che siano di supporto e aiuto nella ricerca del benessere e nel mantenimento di un corretto stato di salute. Integra tradizione Ayurvedica e medicina occidentale, fa ricerca scientifica e selezione dei principi attivi. Con la sua attività l’azienda dimostra che è possibile fare business sostenibile a livello ambientale, sociale, economico. Lapo Secciani, rappresenta un esempio di giovane imprenditore etico, impegnato per la comunità. “Nutraceutica” è un termine che deriva dall’unione dei termini “Nutrizione” e “Farmaceutica” ed è un settore che studia “i componenti alimentari o i principi attivi presenti negli alimenti che hanno effetti positivi per il benessere e la salute, inclusi la prevenzione ed il trattamento delle malattie”.

CLAUDIO SCIPIONI – Azienda Agricola Scipioni

L’Azienda Agricola Scipioni opera da generazioni nel contesto della Piana del Fucino in Abruzzo, con una visione innovativa di ricerca e sperimentazione in collaborazione con il Dipartimento di Biologia di base e applicata dell’Università dell’Aquila e il consorzio ITQ.SA. Specializzata nella produzione di patate, carote e cipolle. Negli ultimi anni ha messo a punto una coltivazione a basso impatto ambientale, che riduce o elimina le concimazioni solfatiche o azotate e non impoverisce il terreno. Per le caratteristiche di sostenibilità delle sue produzioni l’Agricola Scipioni è stata scelta come fornitore di patate per McDonald’s attraverso il progetto “Fattore Futuro”, promosso in occasione dell’Expo 2015 da McDonald’s,con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per sostenere l’agricoltura italiana e i giovani imprenditori. Questo progetto ha permesso di inserire giovani imprenditori attenti all’ambiente e alla sostenibilità , fra i fornitori per l’Italia di materie prime di alta qualità destinate ai ristoranti del colosso del food americano.

Fonte: InformaCibo.it

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Potenzialità del 5G per l’agricoltura

Già da diverso tempo però la lavorazione della terra è diventata un’attività molto complessa, dove la tecnologia trova un grande impiego, e una nuova rivoluzione è alle porte con l’avvento delle rete di telefonia mobile di quinta generazione. Un’ottima notizia per il Belpaese, che ha nell’agroalimentare uno dei suoi pilastri economici, nonché molte eccellenze del made in Italy. Grazie alle potenzialità del 5G molti strumenti digitali potranno esprimere appieno il loro potenziale, spalancando così le porte a una maggiore produttività, il tutto in un’ottica di agricoltura sostenibile.
Un sensore che rileva l’umidità del terreno e aziona, quando necessario, l’impianto di irrigazione, garantisce infatti un raccolto migliore e, allo stesso tempo, un minor utilizzo di acqua. Questo è però solo un semplice esempio, visto che esistono già oggi sistemi molto complessi di sensori, non solo per l’umidità ma anche per l’acidità e la temperatura del suolo, che producono una grande mole di dati, che vengono poi opportunamente rielaborati e correlati, integrati con le informazioni dei bollettini meteo o le fotografie inviate dai droni, e possono così offrire una visione chiara e aggiornata dello stato di salute effettivo delle coltivazioni.
Ci sono poi i macchinari agricoli connessi, che sono in grado di muoversi in autonomia sui campi per arare, seminare o dissodare, e i collari e i tag smart applicati al bestiame che permettono di acquisire in continuo i parametri biometrici dei capi nelle stalle o allevati all’aperto, di modo che l’allevatore possa più facilmente capire qual è il momento ideale per la mungitura e tracciare gli spostamenti delle mandrie al pascolo.
Non bisogna infine dimenticare i droni, che già oggi sono molto diffusi in agricoltura. Dotati di telecamere, sensori multispettrali e sistemi di geolocalizzazione, questi mezzi acquisiscono dati utili per ricavare ortofoto, indici di vigore e mappe di prescrizione che aiutano a capire lo stato di salute delle colture e la quantità di semi, concime e fitosanitari da distribuire.
Attualmente si sta cercando di migliorare la performance di comunicazione dei mezzi agricoli a guida autonoma che necessitano di ricevere in tempo reale i dati di posizionamento di precisione del mezzo agricolo. Il passaggio successivo prevede l’interazione del mezzo agricolo con un drone aereo, anch’esso connesso in 5G.
I velivoli equipaggiati di normali telecamere potranno per esempio volare qualche metro di fronte al mezzo e osservare il terreno al fine di riconoscere la presenza di eventuali ostacoli non osservabili da terra, ad esempio animali nascosti nella vegetazione, e fermare tempestivamente il mezzo per evitare danni e lunghi fermi macchina.

da: Repubblica.it, 11/11/2019